Una delle nuove funzionalità di FaTA Next è la completa personalizzazione delle armature di ogni oggetto sin dalle fasi di input.
Questa scelta consente, rispetto alla classica “manipolazione” in fase di graficizzazione delle armature, di risolvere diverse problematiche ottenendo un calcolo più completo è affidabile.
In questo articolo, vedremo come utilizzare il software al meglio richiamando anche alcune problematiche legate alla normativa.
Nel caso di strutture di nuova realizzazione il software, al primo avvio del comando “Verifica”, elabora automaticamente il progetto delle armature per tutti gli oggetti strutturali di input il cui materiale non è definito come “Esistente”.
In questa fase il software controlla tutte le prescrizioni normative elaborando la disposizione minima delle armature. Da questo momento in poi le armature verranno mantenute stabili, qualsiasi modifica avverrà nella geometria.
Anche questo comportamento automatico può essere personalizzato dall’utente, in quanto nel caso in cui si voglia aggiornare la progettazione è sufficiente che il campo “incrementa se non verifica” sia attivato.
In caso contrario le armature saranno stabili, così come impostate dall’utente.
In questa fase l’utente, accedendo agli appositi ambiente di modifica/inserimento delle armature, potrà personalizzare ogni singolo tondino, sia per travi, pilastri, pareti, piastre, solai, plinti, nodi, ecc.
Il software, grazie ai numerosi comandi di gestione delle armature, consente all’utente anche l’inserimento di ogni singola armatura. In fase di verifica in ogni caso verrà eseguita la “verifica di controllo” delle armature minime, in modo da informare l’utente nel caso che le modifiche effettuate non rispettino le normative.
Nel caso si voglia rispristinare l’armatura di tutta la struttura, così come è stata progettata dal software basta utilizzare la funzione “Riprogetta”.
La progettazione automatica avviene in ogni caso rispettando un set di scelte effettuare dall’utente (Criteri di progetto), le quali possono essere differenziate “elemento per elemento” e “oggetto per oggetto”.
Nel caso in cui si voglia “resettare” le armature di un singolo elemento, è sufficiente selezionare l’elemento, cliccare con il tasto destro del mouse e selezionare “Elimina armature”. A questo punto, sia se si sceglie la funzione “Verifica” o “Riprogetta” l’armatura di quell’elemento verrà riprogettata.
La scelta di considerare il disegno delle armature per quello che è, e cioè una rappresentazione, è stata dettata dai diversi vantaggi di calcolo che si hanno nell’operare con la gestione che abbiamo finora descritto.
Il più importante vantaggio è rappresentato dalla possibilità di sottoporre a verifica le medesime armature variando i parametri del modello di calcolo. Un semplice esempio può essere l’utilizzo o meno del modello a “conci rigidi”. Selezionando l’apposita opzione è possibile modificare solo il modello di calcolo e controllare quale dei due è più gravoso.
In questo contesto, FaTA Next, consente di rispettare a pieno una prescrizione da molti sottovalutata. Il paragrafo 7.2.6 delle NTC 2018 in merito alla modellazione delle tamponature recita:
“…Nella definizione del modello, gli elementi non strutturali non appositamente progettati come collaboranti (quali tamponature e tramezzi) possono essere rappresentati unicamente in termini di massa; il loro contributo al comportamento del sistema strutturale in termini di rigidezza e resistenza sarà considerato solo qualora abbia effetti negativi ai fini della sicurezza…”
Per il progettista che vuole rispettare a pieno questa indicazione è sufficiente elaborare i due calcoli variando solo il modello delle tamponature. Lasciando attivato “incrementa se non verifica” per tutti gli oggetti, il software dopo aver elaborato le verifiche per i due casi stabilisce l’armatura che soddisfa entrambe le modellazioni.
Analogamente è possibile soddisfare un’altra indicazione delle norme: la rigidezza nel piano orizzontale dei solai. Il punto 7.2.1 delle NTC 2018 indica il controllo :
“…c) ciascun orizzontamento ha una rigidezza nel proprio piano tanto maggiore della corrispondente rigidezza degli elementi strutturali verticali da potersi assumere che la sua deformazione in pianta influenzi in modo trascurabile la distribuzione delle azioni sismiche tra questi ultimi e ha resistenza sufficiente a garantire l’efficacia di tale distribuzione…”
Anche in questo caso è possibile “provare” le stesse armature con due modelli diversi: solaio rigido o deformabile.
Ad esempio, un altro utilizzo possibile è quello relativo alla variazione dei carichi. Sarà quindi possibile verificare le stesse armature applicando carichi maggiori.
Tutte le verifiche di FaTA Next “lavorano” con le combinazioni (per tutti gli stati limite) e non con gli inviluppi. Questo perché molte verifiche strutturali sono caratterizzate da fenomeni di reciproca influenza delle sollecitazioni. Una per tutte la verifica a pressoflessione o anche la verifica a taglio (influenzata dallo sforzo normale).
L’utilizzo degli inviluppi consente la manipolazione interattiva in graficizzazione delle armature solo per la verifica a flessione semplice. Nel caso di travi inclinate ogni combinazioni di carico ha una coppia N-M e pertanto l’ottimizzazione “manuale” delle armature implica un controllo manuale di tutte le combinazioni.
L’utilizzo degli inviluppi se da un lato semplifica la progettazione, dall’altro risulta anacronistica e non in linea con il risparmio dei costi di costruzione.
Questa gestione consente il controllo anche delle verifiche di gerarchia delle resistenze, le quali saranno sempre affrontate dal software considerando tutte le armature effettivamente presente.
La modifica delle armature può essere effettuata anche in maniera interattiva con le verifiche. Mediante l’apposito pulsante è possibile visualizzare l’ambiente di gestione elaborando le verifiche direttamente in fase di controllo dei risultati.
In ogni caso il disegno delle armature sarà frutto delle scelte effettuate nella progettazione. L’utente che voglia aggiungere monconi lo può fare aggiungendo armature e sezioni alla posizione voluta. In ogni caso, il software provvederà ad aggiungere la lunghezza dedicata all’ancoraggio un maniera automatica.
Nella graficizzazione è possibile inoltre scegliere le impostazioni di alcuni criteri di disegno delle armature.
FaTA Next nasce ai nostri giorni in un momento storico in cui i progettisti hanno oramai recepito in pieno (e sul campo) le indicazioni per le strutture esistenti introdotte in primis dall’OPCM 3274 e successivamente dagli aggiornamenti delle Norme Tecniche.
L’inserimento delle armature, in particolare per questo tipo di strutture, è supportato dal Wizard di inserimento delle armature.
Dopo aver impostato tutti i dati utili a modellare l’armatura il software provvederà alla rigenerazione delle sezioni in modo da considerare la forma delle armature inserite.
Le funzionalità descritte confermano la linea scelta nello sviluppo del nuovo software FaTA Next. La notevole esperienza nel settore grazie agli oltre 40 anni di attività, ci ha insegnato innanzitutto ad operare privilegiando la correttezza dei calcoli e delle ipotesi alla base.
Le funzionalità accessorie sono state notevolmente potenziate e non sacrificate rispetto anche ad un utilizzo del software per strutture sia di notevole complessità che non troppo impegnative.
Quasi la totalità delle funzioni automatiche sono state implementate lasciando la possibilità all’utente di disattivare il “pilota automatico” e condurre la propria progettazione nella direzione desiderata.
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